Attacco orbitale

CAPITOLO 6


Stemmi: a partire da sinistra della CIA e della NSA


“John, fai attenzione. Potrebbero essercene altri.” L’uomo a fianco di William, quello che aveva sparato poco prima con la Beretta M9, controllava scrupolosamente la strada in cerca di probabili inseguitori, ma non ve ne era alcuna traccia.
Alex era nella confusione più totale: William era dalla sua parte, o no? “Dove mi state portando?” chiese improvvisamente. William rispose: “Adesso non possiamo dirti nulla. Saprai tutto quando arriveremo alla base. Per il momento la nostra priorità è portarti al sicuro. Pensavamo che la polizia bastasse a proteggerti: chi poteva immaginare che riuscissero ad infiltrarsi tra gli agenti…” Più che rispondere alla domanda, sembrava quasi che stesse parlando tra sé e sé.
Arrivati alla villa, William nascose l’auto e fece cenno agli altri due di seguirlo all’interno.
Li accompagnò nel suo ufficio e fece accomodare il ragazzo sulla poltrona sulla quale si era seduto soltanto il giorno prima, quando era stato messo a conoscenza che la sua vita era in pericolo. Ancora una volta lì avrebbe saputo la verità: sperava non ci fossero nuovamente brutte notizie, ma il suo sesto senso gli diceva tutt’altro. John invece restò in piedi, con la pistola in mano accanto alle finestre dello studio, nel caso in cui i malfattori decidessero di fare irruzione anche nella casa del direttore.
William si sedette al di là della scrivania, dopo qualche minuto prese una lunga boccata d’aria e cominciò a parlare: “La situazione si è evoluta peggio di quanto pensassimo. Ora come ora è meglio che tu sia messo a corrente di alcuni fatti: ne va della tua vita, forse del mondo intero.” Le parole di William fecero scendere un sipario d’inquietudine nella sala. Dopo una piccola pausa, proseguì: “Molto probabilmente avrai già capito che non sono un professore del college né tantomeno il direttore di questo campus. In realtà sono un agente della CIA che lavora sotto copertura qui in Inghilterra, per conto ovviamente del governo americano. Il mio compito inizialmente era di tenerti d’occhio, ma ora devo proteggerti. Lo Zio Sam ha inviato anche un altro agente in mio aiuto saputo dell’irruzione al Moreton Hall, ovvero John Harris dell’NSA. Dovresti ringraziarlo, ti ha salvato la pelle poco fa.”. Alex si girò e solo in quel momento lo osservò bene. Sulla quarantina, alto, con un fisico asciutto e atletico, capelli neri; anche i suoi occhi erano scuri e quando li incrociò si rese conto che gli doveva rispetto e gratitudine: “Grazie.” gli disse. “Pensavamo fosse sicuro tenerti lontano dai tuoi familiari, per proteggere loro e per badare meglio a te. Non ci aspettavamo che avessero contatti ovunque.” Gli spiegò John. “Scusate, ma chi diavolo sono quelli che mi vogliono? Conoscete qualcosa di loro?”. John gli rispose prontamente: “Diciamo che quella di oggi non è stata la nostra prima esperienza con loro. Non sappiamo esattamente chi siano, quindi nemmeno il nome della loro organizzazione; forse hanno interessi archeologici e militari, ma stiamo navigando in mare aperto. Visti i mezzi che hanno a disposizione, escludiamo che possa essere un gruppo isolato di criminali. Hanno sicuramente qualche pezzo grosso che li supporta economicamente; sono professionisti vista la loro abilità nello sparare, magari ex militari o mercenari. Noi ci riferiamo a loro come gli ‘uomini in nero’.” Piombò il silenzio. Alex stava riflettendo. “E adesso, cosa avete intenzione di fare con me? Mi porterete lontano? E dove? Se sono riusciti quasi a rapirmi qua al Moreton, dove mi manderete? Quelli riuscirebbero ad entrare perfino nella Casa Bianca… le misure di sicurezza non sono servite a niente, sono addirittura riusciti a rapire mio fratello… come possono aver fatto poi, a rapirlo da una base americana in territorio americano?”. “Non possiamo ancora darti questo genere di informazioni. Te lo dirà chi di dovere. Adesso…”. Harris interruppe William: “Cazzo, sono già qui.”. “Quanti sono John?”. “Sono arrivati con tre Mustang nere come quella degli altri uomini in nero che abbiamo ucciso nel parcheggio, evidentemente non gli è bastata la lezione.” William, visibilmente preoccupato, disse: “Questa proprio non ci voleva.” In quel momento entrò nello studio Christine, spaventata: “Chi sono quelli là fuori, papà?” Alex pensò che nemmeno lei sapesse della reale occupazione del padre, la copertura era stata davvero perfetta. “Non pensarci, adesso tu vieni con noi. La mamma è già al sicuro, non preoccuparti. Alex riguardo al lavoro dei tuoi e al coinvolgimento di tuo fratello, saprai tutto a tempo debito. Adesso ce ne dobbiamo andare, e anche abbastanza velocemente.”. “Ma siamo in trappola: sono almeno una dozzina! Ci massacreranno!” Iniziò ad alterarsi, ma William, mantenendo i nervi saldi, rispose: “Non preoccuparti: non siamo soli ragazzo!” Un istante dopo si udì il rumore di rotori di elicotteri in avvicinamento. Gli uomini in nero che erano usciti dalle auto e che puntavano gli Uzi alle finestre della villa, si fermarono di colpo. Si erano accorti dei velivoli che sopraggiungevano alle loro spalle, provarono a prenderne le contromisure, ma era troppo tardi. Al suono dei rotori si unì il rimbombo dei proiettili sparati da alcuni mitragliatori di grosso calibro che falciarono gli uomini nel parco. Alcuni tentarono di rifugiarsi dietro le auto, ma dagli elicotteri partirono due piccoli missili, che esplodendo distrussero le auto ed eliminarono gli ultimi superstiti. Liberato il parco dai nemici, William uscì dalla villa seguito da Alex, Christine e l’agente Harris. Uno degli elicotteri, il più grosso, presumibilmente da trasporto, atterrò. Esibiva nella parte anteriore una bandiera a stelle e strisce. “Sbrigatevi ragazzi! Guardate solo verso l’elicottero. Non potete reggere la visione degli effetti devastanti di queste armi”. Alex seguì alla lettera la raccomandazione. Alzò lo sguardo e contemplò anche gli altri due elicotteri di supporto. Non sapeva se essere triste o felice di quello che era accaduto, optò per una finta indifferenza, e seguì gli altri.


Elicottero da trasporto CH-47



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