Ultimi preparativi

CAPITOLO 5



Satellite artificiale in orbita attorno alla Terra


Dopo che Jack si fu completamente ripreso, H gli spiegò tutto ciò che era successo dopo che aveva avuto la peggio con il maggiordomo. Finito il resoconto della situazione, Jack incredulo disse: “ Lucius ha addirittura fatto esplodere il suo castello per eliminarti? Caspita, non conosce proprio mezze misure… Però tutto questo mi suona strano: perché avrebbe dovuto ucciderti dopo nemmeno ventiquattrore dal tuo ingaggio? Neanche avesse saputo che eri a conoscenza dei test…”. In quel momento ad H squillò il cellulare, che dopo l’ultima chiamata aveva riposto nella tasca interna del suo tranch. Interruppe il suo interlocutore e fece per prendere il telefonino con fare lezioso: stava riflettendo anche lui su come potesse Leichester essere a conoscenza dei suoi piani. Si bloccò di corpo, un piccolo oggetto metallico attaccato al tranch in prossimità della tasca interna attirò la sua attenzione. Lo staccò, lo osservò intensamente e disse: “Le porgo i miei cordiali saluti Mr Lucius Leichester, o chi per sta ascoltando in questo momento… e vada al diavolo!”; quindi abbassò il finestrino e gettò la cimice grazie alla quale il lord inglese intercettava tutte le sue conversazioni. Dopo essersi maledetto per non essersi accorto prima di quell’inconveniente, H disse a Jack: “Bene, adeso sappiamo come faceva il vecchio Lucius a sapere tutto di noi.”. Prese dunque il cellulare che stava ancora squillando. Era Cheryl, ma lui chiuse la chiamata: non era dell’umore giusto per rispondere…
Dopo una breve pausa, Jack chiese: “Che facciamo adesso?”. “Che facciamo? Semplice: sopravviviamo.
Adesso, visto che non è riuscito a farci fuori, arruolerà contro di noi anche le armate dell’inferno. Con tutti i soldi che ha quel tipo, dovremmo prepararci ad essere accolti da un intero esercito.”. “E quindi? Come ci comportiamo?”. Nonostante gli immancabili occhiali da sole, Jack vide gli occhi di H come infiammarsi: “E quindi, prima ancora che lui possa mettere mano al portafoglio, dovremmo farlo zittire una volta per tutte. Sai sparare?”. “Ho una certa confidenza con le armi da fuoco. Devi sapere che prima di lavorare per i Leichester, abitavo negli USA ed ero nell’esercito. Purtroppo, però, fui ferito durante un’operazione militare in Iraq e così mi congedai. Dopo aver lasciato l’esercito mi trasferii qui a Londra ed entrai nelle industrie farmaceutiche Leichester… il resto lo sai.”. Non appena H ebbe sentito che Jack era stato nell’US Army, si illuminò di colpo: “Eri nell’esercito… in che corpo eri arruolato?”. “USMC, United States Marine Corps. Perché me lo chiedi? Eri anche tu nell’esercito?”. “Sì. Primo battaglione, 75esimo reggimento Rangers , fanteria.”. Jack sorrise e poi chiese: “Cosa stai macchinando, ranger?”. “Beh, intendo fare una piccola visita a Lucius per ricambiare la sua calda accoglienza di poco fa. Oggi siamo stati fortunati, ho trovato casualmente la bomba che ha fatto saltare in aria il castello poco prima che esplodesse e sono arrivato qualche istante prima che ti portassero via. Visto che la dea della fortuna ci sta graziando, meglio approfittarne.”. Jack annuì, però poi chiese: “Ma come faremo a trovare Leichester? Ormai potrebbe aver lasciato la città…”. Per tutta risposta, H riprese il cellulare e, mentre componeva un numero, rispose a Jack dicendogli: “Si può trovare tutto. Basta avere i contatti giusti.”. H avviò quindi la chiamata e disse: “Cheryl, sono io H. Scusa piccola se prima non ti ho risposto, ma adesso ho bisogno di un favore. L’auto di Leichester ha sicuramente un antifurto satellitare, mi servirebbe che tu ti collegassi al satellite e cercassi il segnale dell’auto e me lo inv…”, ma Cheryl lo interruppe dicendogli: “Fermati. Non ti serve quel tracciato: sono entrata nel suo conto in banca e ho visto che ha noleggiato un elicottero. Non posso trovarne le coordinate esatte, avrei bisogno di rimanere collegata al satellite per troppo tempo, rischiando di farmi individuare…”. “Va bene, Cheryl. So come trovarlo ugualmente. Inviami i dati riguardanti l’elicottero con un’e-mail.”. Dopo qualche istante lei disse: “Ecco fatto, ma non so..”, “Grazie di tutto, Cheryl.”. H chiuse la chiamata e compose un altro numero: “Pronto? Sei tu, Patterson? Perfetto. So che hai i minuti contati, quindi sarò breve: devi trovarmi la posizione di un elicottero. Troverai tutte le informazione che ho sul velivolo al solito indirizzo e-mail. Inviami il tracciato sulla stessa casella. Ti sono debitore.”. Jack lo guardò sorpreso e disse: “Caspita, non gli hai dato nemmeno il tempo di salutarti…”. “Non ha tempo: è un mio ex commilitone, ha lasciato anche lui i Ranger ed è entrato nel NORAD, North American Aerospace Defens Command. Quello che sta facendo per me può costargli il lavoro e qualche anno di galera, meglio fare chiamate brevi per non essere rintracciati.”.
Dopo qualche minuto, quando ormai erano giunti in prossimità di Piccadilly Circus, H riprese in mano il telefono e controllò la posta elettronica. “Secondo il tracciato inviatomi da Patterson, l’elicottero si è fermato in questo punto dell’oceano Atlantico.” e detto questo mostrò a Jack un punto di un’immagine satellitare sul telefono. “Cavolo! Era lì che lavoravo! È proprio dove Lucius fa i suoi test sugli orfani!”. “Vuoi dirmi che ha un laboratorio in mezzo all’oceano?”. “Già, all’interno di una petroliera… come pensi di arrivarci?”. H rispose, con la classica espressione annoiata che fa di solito la gente quando è stanca di ripetere la stessa cosa: “Ho i miei contatti...”.
Arrivarono in prossimità dell’ufficio di H ed egli parcheggiò l’auto poco distante. I due uscirono e si diressero verso l’ufficio. Mentre H apriva la porta, Jack gli chiese: “Che posto è questo?”. L’altro non rispose e scrisse un SMS con il suo cellulare. Entrato, guidò Jack all’interno di un piccolo sgabuzzino dove premette un pulsante nascosto vicino all’interruttore della luce. Subito dopo alcuni vani nascosti nelle pareti con rastrelliere colme di armi di ogni genere si aprirono. H si voltò ad osservare il volto esterrefatto di Jack e disse: “Benvenuto nel mio mondo. Qui le regole le faccio io e questi sono gli strumenti che uso per farle rispettare.”. Detto questo, lanciò a Jack un M4: “Marine, sei con me?”. L’altro, per tutta risposta, caricò il fucile d’assalto e rispose: “Mettiamo fine a questa storia una volta per tutte, ranger!”.



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